Tutti i percorsi formativi dedicati alle tecnologie musicali prevedono come propedeutica moduli di scienza del suono dedicati all’acquisizione di conoscenze di acustica, psicoacustica, elettroacustica, organologia ed audio digitale. Essendo argomenti piuttosto difficili da spiegare (e da apprendere) se svolti solamente a livello teorico (lavagna e pennarelli), risulta molto efficace e stimolante l’utilizzo di tecnologia di supporto per la creazione di esempi e modelli che possano facilitare l’apprendimento. Procediamo con un esempio.
Il nostro obiettivo è la realizzazione di una lezione (o una parte di lezione) dedicata all’acustica ed in particolare al rapporto che esiste tra timbro ed elementi sinusoidali (fondamentale e parziali armoniche e non).
Se avessi a disposizione un videoproiettore in aula potrei sviluppare una presentazione in stile power point per mostrare una serie di slide dedicate alla prima parte della lezione dove occorre spiegare cosa sia il timbro e di quali componenti sonore è costituito ovvero spiegare quale ruolo svolgono le componenti sinusoidali pure (fondamentale, paziali armoniche, parziali non armoniche). Per la realizzazione di immagini dedicate mi occorre una qualche applicazione in grado di poter creare grafici che mostrino funzioni sinusoidali in rappresentazione dei suoni puri. Per esempio, nei computer apple è presente nelle utility un applicazione chiamata Grapher che consente di realizzare grafici potendo scegliere diverse tipologie di rappresentazioni.
Dal momento in cui scegliamo il grafico abbiamo un’interfaccia semplice dove costruire la rappresentazione grafica di un’equazione matematica che possa rappresentare la componente sonora pura (sinusoidale) come possiamo osservare nell’immagine successiva. Nel momento in cui la funzione viene scritta, premendo il tasto [Invio] l’equazione viene rappresentata nell’area che ne mostra il grafico.
In fondo a sinistra esiste un pulsante con il simbolo dell’addizione che possiamo utilizzare per aggiungere al grafico una nuova equazione con la quale rappresentare una componente sinusoidale ad esempio di frequenza doppia.
Ovviamente è possibile rappresentare funzioni somma.
Ecco così che possiamo realizzare immagini da poter utilizzare per la rappresentazione di componenti sinusoidali costituenti un particolare timbro. Questa rappresentazione nel dominio del tempo (attraverso quello che potrebbe essere un oscilloscopio) può essere affiancata anche da esempi sonori per l’apprendimento dei rapporti che esistono tra le componenti stesse. Sarebbe fantastico avere esempi sonori relativamente ai rapporti armonici: ottava, quinta giusta, quarta giusta, terza maggiore, e così via, ma anche avere dei rapporti non armonici in grado così di valutare gli effetti di consonanza o dissonanza. Per la realizzazione di tali esempio mi occorre un audio editor in grado di generare segnali sonori di natura sinusoidale. WaveLab di Steinberg, considerato uno dei migliori audio editor, offre la possibilità di generare un tono selezionando Tools/Signal Generator. In alternativa, anche Audacity (gratuito) offre la stessa possibilità.
In questo modo posso generare 5 secondi di segnale sinusoidale puro alle frequenze che mi occorrono cliccando sul tasto Generate.
Questi segnali posso esportarli come file wave in una cartella sulla scrivania.
A questo punto posso utilizzare un sequencer tipo Cubase per creare un progetto con un numero di tracce audio pari alle sinusoidi generate ed esportate da WaveLab.
Ciò mi permette di creare un vero e proprio sintetizzatore che sfrutta un processo di sintesi additiva e pertanto posso utilizzare i pulsanti di solo, mute per enfatizzare determinati rapporti tra due o più suoni ed isolare quindi armonici di frequenza specifica o componenti non armoniche da mettere anche in relazione con la frequenza fondamentale.
Utilizzando il mixer interno del sequencer, agendo sui livelli di ogni traccia, posso creare timbri in cui le frequenze sono non solo in un determinato rapporto armonico o non ma anche in rapporto di livelli di intensità stabiliti potendo quindi creare un numero pressocchè illimitato di onde sonore complesse.
I segnali risultanti poi possono essere esportati anch’essi e quindi essere inseriti direttamente nella presentazione in power point se non si vuole tenere aperti contemporaneamente l’applicativo e il sequencer ma quest ultimo ha la capacità di poter “giocare” con il suono rendendo la lezione molto interessate. E’ chiaro che questa è solamente una delle varie possibilità offerte dalla tecnologia. La stessa cosa l’avrei potuta realizzare anche con un sistema di sintesi implementato su un particolare sintetizzatore hardware o software di natura modulare. La scelta dipende ovviamente dalle risorse dipsonibili e dalla conoscenza del docente.