Nella programmazione MIDI di un’orchestrazione virtuale si possono utilizzare strumenti e funzioni di ultima generazione che aiutano a svolgere in maniera più rapida il sistema di realizzazione dell’emulazione virtuale di un’esecuzione acustica. Da un paio d’anni Steinberg ha introdotto nel suo software Cubase uno strumento di programmazione chiamato Expression Map che semplifica e velocizza il laborioso e meticoloso lavoro dell’orchestrazione virtuale. Vediamo di capire cos’è e come funziona. Personalmente utilizzo l’Expression Map soprattutto quando nel mio lavoro di programmazione virtuale faccio riferimento alle librerie della Vienna. E’ noto che trattasi delle librerie considerate tra le migliori al mondo ed anche tra le più costose anche se hanno una struttura modulare che consentono ad un utente di acquistare quello di cui ha realmente bisogno. La Vienna si caratterizza anche per un altro aspetto. A differenza di quelle che si appoggiano alla tecnologia Kontakt o al Play (vedasi EastWest) il lettore della Vienna è monotimbrico nel senso che a suonare è un Preset per volta: il flauto, il clarinetto, ecc. ma dello strumento musicale utilizzato sono a disposizione tutte le articolazioni previste perchè vengono già caricate tutte in memoria e possono essere richiamate attraverso l’utilizzo di keyswitch ovvero di note musicali collocate nelle ottave più basse il cui unico scopo è quello di attivare layer nei quali sono collocati set di campioni che rappresentano articolazioni specifiche (ad esempio il jetè, il detachè, il pizzicato, e così via se abbiamo a che fare con degli archi). Il vantaggio di avere già disponibili tutte le articolazioni implementate relative allo strumento musicale si paga però in termini di RAM (anche se utilizzerò solamente uno staccato e un sostenuto dovrò comunque caricarle tutte) ed è per questo motivo che chi utilizza la Vienna necessita di una buona dose di memoria. Nell’immagine seguente è mostrato il lettore Vienna Instrument Pro dove è stato caricato il preset SE11 Preset Flutes.
Questo preset mi mette a disposizione 3 combinazioni strumentali: il Piccolo, il Flauto, il Piccolo+Flauto. Per la combinazione scelta, il Flauto, sono presenti otto tipologie di articolazioni disposte su una matrice a due righe e quattro colonne mostrata al centro dell’immagine.
In realtà alcune si ripetono con delle variazioni. Posso scegliere le colonne grazie all’utilizzo di keyswitch (X-Axis) e la riga (Y-Axis) tramite dei valori del Control Change 1 (Modulation Wheel) ovvero fino a 63 sarà attiva la riga 1, sopra 63 la riga 2.
ecco che ad esempio se volessi programmare via MIDI l’articolazione pLeg dovrei utilizzare un keyswitch pari a D#1 (Re dell’ottava 1) ed impostare un valore di Modulation Wheel pari ad esempio a 50. Questa operazione dovrei ripeterla ogni volta che passo da un’articolazione all’altra all’interno di una parte MIDI. Grazie al fatto che stò utilizzando una libreria Vienna riesco a non dividere la parte MIDI relativa ad esempio ad un flauto in sottoparti contenenti ognuna le note che necessitano di una specifica articolazione oppure a dividere le note stesse in canali MIDI diversi ognuno assegnato ad un’articolazione (come avviene se uso librerie che lavorano in ambiente Kontakt o Play). Se sto lavorando in ambiente Cubase, attraverso un’Expression Map posso assegnare ad una specie di macro due o più comandi simultanei (come appunto una nota di keyswitch abbinata ad un valore di CC 1) e gestire la macro semplicemente con un click su una line control nel Key Editor. Nell’Inspector della traccia MIDI Flauto c’è una sezione chiamata Expression Map che mostra di default la situazione No Expression Map.
Cliccando all’interno del riquadro è possibile selezionare Expression Map Setup. Si apre la seguente finestra vuota. Nel riquadro Expressions Maps si clicca sul piccolo pulsantino con il simbolo del + e comparirà una map chiamata untlited per cui effettuando un doppio click su di essa sarà possibile rinominarla (in figura è stata chiamata flauto).
Nel riquadro Sound Slot è possibile aggiungere tante righe quante sono le articolazioni che occorre controllare e nelle varie colonne chiamate Art 1, Art 2, ecc. è possibile associare 1, 2,.., 4 articolazioni singole in modo tale da combinare più azioni contemporanee all’utilizzo di quell’azione. In Output Mapping specificheremo cosa corrisponde dal punto di vista MIDI quando sarà utilizzata una specifica articolazione. Nell’immagine seguente si osserva che quando sarà utilizzata l’articolazione sta (staccato) contemporaneamente si avrà l’emissione di un messaggio di nota on pari a C#0 (perchè in Cubase il Do centrale non è C4, come nel lettore della Vienna, ma C3 e quindi tutto è spostato di un’ottava) e di un messaggio CC 1 con valore pari a 90 (in grado di selezionare l’articolazione presente nella riga inferiore).
Quindi, al termine della progettazione, la mappa potrà avere un aspetto come quello mostrato nell’immagine seguente.
Il passo successivo consiste nel salvare la mappa (in modo di averla ancora disponibile in futuro e per altri progetti) e nell’attivarla per la nostra traccia di flauto selezionandola dal riquadro Expression Maps dell’Inspector della traccia MIDI. Una volta selezionata entriamo nel Key Editor e in basso, creiamo una control line dedicata all’Articolation/Dynamic che mostrerà le articolazioni programmate posizionate verticalmente (asse Y) mentre ad ogni inizio nota corrisponderà una linea verticale. Con la matita si può assegnare ad ogni nota l’articolazione corrispondente come mostrato in figura.
Una volta che la mappa è stata programmata e memorizzata, ogni volta che la si utilizzerà sarà possibile programmare l’assegnazione delle articolazioni alle varie note MIDI molto velocemente in un tempo pari anche ad un quinto rispetto a quello che si impiegava prima che tale strumento fosse implementato in Cubase. E’ per questo motivo che personalmente ritengo Cubase il miglior software per la programmazione MIDI di un’orchestrazione virtuale.
Ciao Silvio, articolo molto interessante che mi fa sorgere una domanda forse un po’ riduttiva: expression map utile solo per i possessori di Vienna? Tu ci vedi qualche utilità per chi, come me, possiede Play? Grazie!
Ciao Corrado, ovviamente non è utile solamente per i possessori di Vienna. Io lo uso un po’ con tutto, perfino con il Play (che a mio avviso resta uno dei peggiori lettori allo stato attuale per le risorse che richiede)
salve una domanda è possibile registrare le articolazioni ossia i key switches in tempo reale ossia suonandoli e averli poi registrati non come note ma come expression map,io riesco a farlo con il Logic ma non funziona sempre per cui cercavo una daw piu stabile e mi sembra che Cubase l sia ma prima di acquistarlo volevo essere certo di fare una spea utile,grazie
Salve certamente. L’expression map di Cubase ha un sistema di Remote Control che permette di suonare e registrare in tempo reale tutte le varie articolazioni create. Presto farò un video tutorial su come fare questa operazione. Saluti e mi scusi se Le ho risposto in ritardo
Ciao Silvio!! non puoi immaginare che aiuto prezioso mi stai dando, ti ho scoperto un paio di mesi fa navigando sul web e ritengo che quello che stai facendo sia una forma di aiuto rarissima!
Spieghi benissimo, in modo semplice, dettagliato e professionale! Ti seguo anche sul tuo canale youtube e spero tu possa presto mettere on-line altre lezioni di orchestrazione virtuale con l’utilizzo della vienna. Tutte le cose che ho imparato negli ultimi due mesi qui, hanno fortificato tantissimo la mia preparazione! Purtroppo non conosco bene l’inglese e quindi mi perdo nei manuali e per questo motivo le tue lezioni sono un bel colpo di fortuna per me!!
Grazie mille!
Ciao, ti ringrazio molto per questo commento. Sono contento di esserti di aiuto. Un caro saluto e tanti auguri per le festività imminenti
Maestro che ne pensi dell’orchestra virtuale: Spitfire Symphonic Strings?
Grazie mille!
Ciao Giacomo, un ottimo prodotto, soprattutto se ti piace un suono morbido degli archi