Nel 1993 con il film Jurassic Park debutta il formato 5.1 chiamato DTS (Digital Theatre System). Così come visto nel precedente articolo parlando del formato L.C. Concept, anche il DTS utilizza un timecode stampato sulla pellicola che serve a sincronizzare un cd contenente la colonna sonora digitale.
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La compressione dei dati è di qualità molto alta (4.3:1) e sfrutta 24 bit con un bit rate pari a 1,235 Mbps. Grazie alla tecnica forward-adaptive bit allocation è possibile portare il peso della qualità finale sull’encoder consentendo quindi un miglioramento costante che non prevede la sostituzione dei decider. Successivamente il formato si è evoluto in DTS Extended Surround Matrix in grado di offrire, come visto nel caso della Dolby, un surround con un centrale posteriore ricavato per via matriciale. Tuttavia esiste anche un formato 6.1 reale chiamato DTS Extended Surround Discrete 6.1.
Sempre nel 1993 Sony presenta con il film Last Action Hero il formato Sony Dynamic Digital Sound (SDDS) di natura esclusivamente cinematografica ovvero senza un corrispondente formato per i sistemi Home. I segnali audio digitali vengono scritti otticamente sfruttando entrambi i bordi più esterni della pellicola.
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Non possiamo tralasciare il formato IMAX digital sound system sviluppato dalla Sonic Associates di Birmingham (Alabama) per il sistema cinematografico IMAX che consente una qualità visiva incredibile grazie alla pellicola 70 mm sfruttata per un’area di 71×53 mmq che offre una risoluzione pari a 9500 x 7000 pixels. Il sistema fa uso di file audio incisi su un DVD o un HD. La diffusione sonora prevede 44 altoparlanti raggruppati in 6 blocchi. Ben 16 amplificatori generano oltre 12000 W di potenza. Nel 1998 il film Everest fu il primo missato direttamente in una sala IMAX.