Quando apriamo DSP4, prima di operare occorre effettuare qualche impostazione relativamente all’hardware da utilizzare e alle caratteristiche dei file audio che andremo a generare. Queste impostazioni vengono effettuate nelle preferenze del software. Nella sezione Audio possiamo scegliere la scheda audio di riferimento e le porte di ingresso e di uscita che saranno utilizzate.
Nella sezione General 2 scegliamo il formato dei file che vogliamo dare ai nuovi file registrati e a quelli prodotti. Di default il formato è AIFF e a 16 bit, pertanto se non corrisponde alle vostre esigenze potete cambiarlo da qui.
Per esempio scegliamo il formato WAVE a 24 bit.
Una delle operazioni tipiche che effettua un sound designer è quella di campionare dei suoni relativamente al target del prodotto finale che deve realizzare (come ad esempio una sound library a supporto della colonna effetti o della colonna musica della colonna sonora). A tal fine utilizzerà inizialmente una strumentazione in grado di acquisire i campioni attraverso una registrazione effettuata con uno o più microfoni e successivamente procederà con l’editing e il processing necessari per creare i file definitivi. In questa seconda fase DSP4 si dimostra essere un software veramente potente. Consideriamo un file audio registrato e relativo ad un campionamento per costituire una sound library per effetti di tipo cinematografico. E’ noto che un sound designer all’interno dello stesso file ripete due, tre o più volte la registrazione dello stesso suono in modo da avere più possibilità di scelta. Per importare un file audio in DSP4 scegliete File/Open Audio File… Si apre la finestra che ci consente di scegliere il file in questione.
Una volta individuato il file possiamo leggerne le caratteristiche (nel nostro caso trattasi di un file compresso). Cliccando su Open & Proceed si aprirà il file audio nell’editor ma questa finestra rimarrà aperta per selezionare altri file audio mentre cliccando su Open la finestra si chiude e il file audio viene aperto nell’editor. Essendo un file compresso (mp3) il file deve essere prima convertito in uno non compresso.
Cliccando su OK si apre un’altra finestra per scegliere il nome da dare al file e la locazione dove posizionarlo.
Cliccando su Save il file viene generato ed aperto in un audio editor.
La finestra è divisa in diverse sezioni. Al centro della finestra è presente un ampio riquadro che mostra l’intera forma d’onda del file audio.
Il righello temporale è espresso in ore:minuti:secondi:millisecondi. L’unità verticale, relativamente all’ampiezza dell’onda è espressa tra 0 (assenza di segnale) e 1 (ampiezza massima consentita). Le unità di misura possono essere impostate nelle preferenze e precisamente nella sezione Editor.
L’unità X-Axe Units si riferisce al righello temporale. Sono possibili le seguenti unità:
L’unità Y-Axe Units invece imposta l’asse relativo all’ampiezza dell’onda. Sono possibili le seguenti unità:
Scegliendo l’impostazione dB (decibel) l’asse Y viene così mostrato:
La finestra generale dell’Editor può essere ingrandita o diminuita agendo con il mouse sull’angolo in basso a destra che può essere selezionato e trascinato per impostare la grandezza che preferiamo.
La forma d’onda mostrata nel grande riquadro centrale può essere ingrandita orizzontalmente e verticalmente utilizzando i pulsanti +/- presenti nel suo angolo basso destro.
il pulsante l+l effettua lo zoom sulla selezione effettuata. Vediamo un paio di esempi di zoom orizzontale e verticale.
Alla destra del pulsante di zoom + orizzontale è presente un pulsante con un piccolo triangolino nero orientato verso destra che se premuto apre un menu di impostazioni relativamente allo zoom orizzontale.
Sopra il riquadro grande centrale è presente un riquadro più piccolo che mostra sempre la forma d’onda dell’intero file audio e quella mostrata nel riquadro centrale attraverso una barra orizzontale arancione posta sotto la forma dell’onda stessa.
Agendo sulla barra orizzontale scura posizionata sotto il riquadro grande centrale possiamo muoverci nelle varie zone del file audio.
Nella parte di sinistra dell’editor è presente il controllo di livello di ampiezza del file attraverso un fader.
Questo controlla solamente il segnale presente nell’editor che poi è indirizzato verso il master relativo all’uscita generale del software.
Riducendo il livello di segnale agendo sulle manopole del fader il livello (di amplificazione o attenuazione) rappresentato dalla posizione della manopola del fader viene rappresentato nei due riquadri posizionati in basso (in figura -6,1 dB). Il livello di picco raggiunto dal segnale durante il playback è invece mostrato nei du riquadri posizionati sopra (in figura -INF).
In basso nella finestra dell’editor sono presenti i pulsanti relativi al controllo del playback.
Tra la sezione del playback e il riquadro che mostra la forma dell’onda è presente una piccola area orizzontale che mostra alcuni tool (Markers, Undo History, Effx, PencilTool) molto utili per effettuare l’editing e il processing del file.
Selezionando Markers sulla destra della finestra si apre un riquadro che mostra i vari marker che vengono aggiunti ed altre informazioni (area di selezione, loop, posizione del cursore relativo al playback, le regioni audio).
Selezionando Undo History il riquadro invece mostrerà l’elenco delle operazioni effettuate nell’Editor.
Cliccando su Effx si apre una finestra dedicata che mostra un rack nel quale sarà possibile caricare ed utilizzare uno o più processori virtuali di effetti.
Infine, cliccando su PencilTool si apre un ampio riquadro che consentirà di effettuare diverse operazioni di processing sul file intervenendo con lo strumento matita.
Nel prossimo articolo descriveremo diverse operazioni di editing e processing da effettuare nell’Editor.