Il percorso del segnale di una traccia audio all’interno del canale audio del mixer (seconda prima)
Una volta passato per i filtri HP, LP il segnale incontra il Gain che consente di regolare il livello del segnale prima che questo passi per la sezione degli effetti collocati in modalità insert.
E’ un sommatore di livello e agisce aumentando (fino ad un massimo di +48 dB) o diminuendo (anche fino a -oo) i decibel del segnale in ingresso. Di default è settato su un valore neutro (0 dB) ovvero di non intervento. Normalmente viene utilizzato per regolare il livello del segnale necessario alla sezione di effetti in quanto ad esempio i processori di dinamica agiscono in base al livello che il segnale possiede mentre è elaborato dall’algoritmo di calcolo del processore stesso. Quello che bisognerebbe fare è non utilizzare questa funzione per regolare il volume durante il mix anziché avvalersi del fader preposto all’uopo. Volendo, si può utilizzare il Gain nella fase di premissaggio per aumentare un pò il livello di un segnale registrato troppo basso o per attenuare quello di registrazioni troppo presenti in modo da avere un livello generale il più possibile omogeneo sui vari canali prima di effettuare il missaggio vero e proprio. Ascoltando un segnale audio, sotto al fader di canale possiamo leggere il valore di picco, espresso in dB.
Come noterete il livello segna -10.2 dB nel canale e -13.2 dB nel Master. Come mai c’è una differenza di 3 dB? Semplicemente perché nel Master il segnale è a due canali (L, R) mentre nel canale singolo rimane mono e pertanto l’energia viene portata a 50% su L e 50% su R, con riduzione quindi di 3 dB. Ora, se aumentiamo il livello del Gain di 3 dB possiamo osservare che anche il picco rilevato è di 3 dB più alto sia nel canale che nel master.
Il valore del Gain si può impostare tramite mouse oppure inserendo direttamente il valore preferito effettuando un doppio click e scrivendo il valore nel riquadro che compare. Per resettare il valore del Gain allo 0 dB potete utilizzare la scorciatoia [ctrl]+click (pc), [cmd]+click (apple).
Dopo il Gain il segnale passa per il Phase Input grazie al quale è possibile cambiare di 180° il valore della fase invertendo quindi la polarità del segnale audio. Per compiere questa operazioni occorre cliccare sul pulsante.
Provate a cambiare in tempo reale tale valore mentre ascoltate in solo una traccia audio. Succede qualcosa? Avvertite un cambiamento? Certo che no, lo strumento è in solo e più che altro non siamo sensibili alla variazione passiva della fase in questa modalità di ascolto ovvero l’orecchio non nota differenza se il canale suona con un valore di fase pari a 0° o a 180°. A cosa serve o può servire allora questa funzione? Innanzitutto per correggere delle linee microfoniche con problemi di fase o collegate tramite linee bilanciate ma invertite nei collegamenti. Ma si può utilizzare questa funzione anche in maniera creativa per cambiare alcuni aspetti timbrici del suono o anche per semplificarsi la vita nei lavori di trascrizione. Facciamo un esempio. Duplicate la traccia audio che state asoltando. Selezionatela nella Track List e scegliete Project/Duplicate Tracks. La traccia ora ha una copia collocata subito sotto la traccia originale.
Le due tracce condividono lo stesso evento audio (nel mio caso Chitarre) come è possibile osservare nella finestra pool.
Se non l’avete fatto, collocate in solo sia la traccia originale che la sua copia e attivate il pulsante di Input Phase per una delle due tracce nel mixer.
Come possiamo osservare nell’immagine seguente, mandando in riproduzione il brano, pur visualizzando i livelli delle due tracce non ascolteremo nulla e nel bus di uscita master non sarà visualizzato alcun segnale di uscita.
Il motivo di tutto ciò è molto semplice: le due tracce hanno lo stesso evento che inizia nella medesima posizione e condividono le stesse impostazioni del mixer (livelli, eq, ecc.) pertanto invertendo la polarità di uno dei due canali si viene a creare l’inversione di fase tra i due segnali e quindi il segnale somma che si presenta in uscita dal bus master si annulla. Tutto ciò permane se i due canali sono identici a parte l’impostazione della fase. Se proviamo a spostare anche di un solo millisecondo (o anche di un solo campione) la posizione dell’evento audio di una delle due tracce allora le cose cambiano. Selezionate uno dei due eventi audio e, agendo nel riquadro Start della Infoline dell’evento, spostate di un millisecondo la posizione dell’evento stesso.
Effettuate ora l’ascolto. Come è possibile ascoltare e vedere sul mixer questa volta appare un segnale in uscita.
Ascoltando bene noteremo un effetto timbrico diverso rispetto al segnale originale come se fossero sparite o si fossero accentuate alcune frequenze. E se continuate a spostare uno dei due eventi, di 2, 3, 4 ecc millisecondi ascolterete risultati timbrici sempre differenti. Provate a farlo. Personalmente utilizzo questo metodo in due casi:
- per le trascrizioni di arrangiamenti o di orchestrazioni in quanto spostando di 1, 2, 3, 4 e più millisecondi un evento rispetto alla sua copia è possibile enfatizzare alcuni strumenti e/o mascherarne altri risultando quindi più semplice effettuare la trascrizione strumentale.
- per creare effetti timbrici all’interno di una produzione musicale o in un progetto di sound designing.