Gli insert e i plug-in (prima parte)
Successivamente al rack PRE il segnale audio passa per il rack INSERT. Contiene otto slot ognuno dei quali può ospitare un plug-in che emula un processore di effetto. Un processore audio virtuale (plug-in) o reale (hardware) compie un’operazione complessa di processing in tempo reale del segnale audio restituendo quindi un segnale modificato che prosegue poi il suo percorso nel routing. I plug-in, rispetto ad un canale audio, possono essere collocati in modalità Insert oppure in modalità Send. Tuttavia, come vedremo, possono essere utilizzati anche come processing offline direttamente su un evento audio.
Nel primo caso il processore d’effetto rappresentato dal plug-in può essere utilizzato solamente nel canale su cui è collocato per cui se lo stesso deve essere utilizzato anche su un altro canale occorre aprirne un altro da collocare in uno slot libero di quel canale. Ogni volta che utilizziamo un plug-in impegnamo risorse più o meno importanti della CPU. Un effetto in insert si colloca in un routing seriale.
Nella modalità Send è possibile utilizzare un plug-in (collocato su una traccia FX) per più canali consentendo quindi un risparmio di CPU.
Benché tutti i plug-in possono essere messi in insert o in send come vedremo non sempre ha senso poter disporre di entrambe le soluzioni per alcune tipologie di plug-in che potrebbero preferire una modalità rispetto ad un’altra. Normalmente in insert mettiamo quegli effetti che tipicamente vanno a modificare le caratteristiche dinamiche e/o tonali del suono mentre in send quelli che necessitano un bilanciamento tra il segnale diretto e quindi non effettato (dry), e quello processato (wet).
Tornando agli Insert abbiamo detto che la sezione è costituita da 8 slot di cui i primi sei consentono di collocare un effetto pre-fader ed anche pre-EQ (e quindi anche pre-STRIP in riferimento all’omonimo rack) ovvero vengono utilizzati prima che il segnale raggiunga il circuito di equalizzazione e di controllo del volume. Gli ultimi due slot invece possono ospitare effetti post-fader e pre-pan ovvero prendono in ingresso il segnale uscente dal controllo del volume e lo passano al panpot. Negli Insert pre-fader si collocano normalmente gli effetti che risentono del livello del segnale in ingresso come ad esempio i processori di dinamica ma in linea di principio è possibile inserire qualunque effetto tranne (per rigore di logica) quello di dithering (che vedremo al momento opportuno). Negli Insert post-fader invece si collocano effetti che non risentono dell’operazione di controllo di volume come appunto il dithering e il maximizer.
Per collocare un effetto in modalità Insert possiamo utilizzare più modi: nel Mixer, nell’Inspector della traccia realtiva al canale audio, nell’Edit Channel Settings.
Nel Mixer dovete innanzitutto accertarvi che il rack Insert sia visibile dopodichè cliccando su di esso si espande mostrando per ogni canale audio visualizzato nel mixer l’area dedicata agli 8 slot.

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