Il sequencer è uno dei dispositivi musicali oggi più utilizzati all’interno di un processo di produzione sonora e musicale. Può essere di tipo software (ad es. Cubase, Logic, ecc.) o hardware (ad es. Step Sequencer, Drum Machine) e normalmente consente di registrare, creare, modificare e riprodurre una sequenza di segnali di controllo (tipicamente MIDI ma non solo) in grado di essere applicati ad uno strumento elettronico, un virtual sampler o instrument o un altro software musicale.
Sebbene molti potrebbero pensare che tale dispositivo sia stata un’invenzione del recente passato, come vedremo in questa serie di articoli la sua storia è ben più antica in quanto i primi sequencer erano strumenti musicali automatici.
Le prime testimonianze di automazioni applicate alla musica risalgono addirittura al IX secolo quando nella Persia i tre fratelli Banu Musa nel loro “libro degli strumenti ingegnosi” (pubblicato nel lontano 850) descrivono la loro invenzione relativa ad uno strumento musicale automatico simile ad un organo che sfruttava addirittura la forza vapore per mettere in moto una serie di cilindri dentati che riproducevano il suono di un flauto. Questa forma strumentale automatica la ritroviamo anche in quello che è definito un barrel-organ che trovò espressione nel XV secolo.
Fonte: enciclopedia britannica: article BARREL-ORGAN. Fig. 1.— Large stationary barrel-organ worked by hydraulic power, from Solomon de Caus, Les Raisons des forces mouvantes (Frankfort-on-Main, 1615).
Nel medioevo è piuttosto diffuso come strumento automatico il carillon che normalmente tramite un controllo a tastiera metteva in movimento leve e piccoli martelli che andavano a colpire delle campane.
Fonte: http://www.flickr.com/photos/simononly/7875515678/sizes/l/. Carillon machinery for playing automated music on bells in a belltower. The machinery functions similarly to the machinery of a much smaller music box. The Belfry, Ghent, Belgium.
Con la rivoluzione industriale, lo sviluppo della meccanica favorì l’evoluzione degli strumenti musicali automatici, soprattutto Music Box.
Il music roll ad esempio è un sistema di memorizzazione utilizzato su uno strumento musicale meccanico, tipicamente un piano automatizzato, un organo meccanico, un carillon elettrico, un orchestrion. La memorizzazione avveniva tipicamente su carta attraverso un sistema di perforazione e poi letta attraverso una tracker bar.
Nell’immagine possiamo osservare un Music Roll inserito in un organo. Ciascun foro corrisponde alla posizione di una nota pertanto quando il rullo passa sopra il foro consente all’aria di passarci producendo un suono di altezza specifica.
L’orchestrion era uno strumento musicale meccanico progettato per fornire un suono simile a quello di un orchestra o una band. I primi modelli risalgono ai primi anni dell‘800. Il primo è il panharmonicon, inventato nel 1805 da Johann Nepomuk Maelzel e capace di imitare il suono di una banda militare. Maelzel era amico di Beethoven che compose “Wellington’s Victory” (op. 91), un brano orchestrale di 15 minuti, che poteva essere suonato anche su questo strumento.
Fonte: 1918 Seeburg Orchestrion, on display at Clark’s Trading Post, Lincoln, New Hampshire —Art Style Orchestrion (introduced in 1911). Includes following instruments: piano, two ranks of organ pipes (flute and violin), mandolin, snare drum, bass drum, timpani, cymbal, and triangle. Torch-style art glass. Coin-operated, electric.
Nella seconda metà dell’800 si sviluppa il player piano (in italiano tradotto con il termine pianola) che sfrutta un sistema pneumatico o elettromeccanico che una volta azionato legge le informazioni presenti su un rullo di carta perforato.
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