Il sintetizzatore – prima parte

E’ una macchina progettata per creare ed utilizzare suoni e che sfrutta un insieme di moduli di elaborazione dell’informazione sonora (elettrici, elettronici, digitali, numerici) assemblati insieme secondo uno schema che fa riferimento ad una specifica tecnica di sintesi (sottrattiva, additiva, fm, granulare, wavetable, a modelli fisici, ecc.). E’ nata dall’evoluzione tecnologica associata alla ricerca di nuovi linguaggi musicali iniziata verso la fine dell’800 e che si è concretizzata efficacemente nella musica elettronica e nella computer music.

Fino agli anni’80 l’informazione sonora era principalmente o quasi esclusivamente di tipo elettrico ma con la tecnologia digitale divenne anche di tipo numerico. L’evoluzione della tecnologia computazionale ha poi favorito nella seconda metà degli anni’90 lo sviluppo di applicazioni software, chiamate virtual instrument, di emulazione dei sintetizzatori, che sono state integrate nei sequencer e che hanno contribuito allo sviluppo dell’home recording ovvero di un sistema di produzione musicale che sfrutta le tecnologie collocate in ambienti domestici per realizzare brani musicali, colonne sonore, progetti di sound designing.

I moduli di cui si compone un sintetizzatore hanno funzioni diverse: generazione sonora, modulazione timbrica, somma di segnali, arricchimento o sottrazione di componenti sonore, interfaccia per il musicista come controllo di parametri vari. Quasi tutti sono in grado di ricevere uno o più segnali in ingresso, di elaborare le informazioni e di restituire in uscita il risultato dell’elaborazione stessa o la generazione interna di informazioni che poi vengono utilizzate ad esempio come indice di modulazione. I principali moduli che costituiscono un sintetizzatore sono:

  • oscillatori
  • amplificatori
  • filtri
  • inviluppi di volume, di filtro, di altezza
  • controlli ed interfacce utenti
  • sequencer

Ci sono diverse modalità di collegarli tra loro e dipende da come è progettato il sintetizzatore:

  • si possono utilizzare dei cavi audio
  • i moduli possono essere integrati e collegati tra loro direttamente dal costruttore e gestiti attraverso funzioni

fonte

Fondamentalmente un sintetizzatore funziona secondo la teoria del Control Voltage e del Gate grazie alla quale premendo un tasto di un controller (ad esempio proprio la tastiera musicale utilizzata come interfaccia) si genera un valore di tensione elettrica che agendo sugli oscillatori attivi produce un valore di altezza (nota musicale). Grazie al Gate è possibile attivare o no questa tensione stabilendo pertanto quando e per quanto tempo il segnale sonoro deve essere in esecuzione. A partire dai primi anni ’80, con lo sviluppo e l’implementazione nei sintetizzatori del protocollo MIDI, è stato possibile controllare il CV/Gate attraverso la codifica dei messaggi di nota on e nota off e la loro automazione e memorizzazione in un sequencer.

Gli oscillatori generano i segnali sonori in banda audio o in sub banda audio (LFO). Sono controllati in tensione grazie alla teoria del control voltage e pertanto sono indicati con la sigla VCO. Possono fornire dei segnali sonori di natura puramente armonica (triangolarequadradente di sega) più o meno ricchi di componenti sinusoidali in modo da essere filtrati poi ad esempio attraverso un processo di sintesi sottrattiva, oppure ad una sola componente (sinusoidale) per essere utilizzata in sintesi additiva insieme ad altri oscillatori analoghi (tecnica pressoché impossibile da realizzare con sintetizzatori analogici mentre è stata implementata in macchine digitali, vedasi il Kawai k5, o virtuali come ad esempio ReaktorVirsyn). Esistono anche oscillatori che generano segnali classificati come rumore (ricchissimi di componenti sinusoidali di cui quelle armoniche sono in un numero molto esiguo). Nei sintetizzatori digitali e in quelli virtuali le forme d’onda disponibili possono essere più numerose grazie alle wavetable o possono contenere algoritmi che basandosi su modelli fisici emulano il comportamento delle sorgenti sonore acustiche (ance, corde, membrane, ecc).

Ecco una serie interessante di video dedicati ai sintetizzatori e alla sintesi del suono.

seconda parte

Informazioni su silviorelandini

sound designer, docente di tecnologie musicali (Conservatorio S. Cecilia, Saint Louis College of Music), direttore iitm
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